Archivi e documenti
Gli archivi, “granai di multiformi memorie, dormienti”, ma, come scrisse Claudio Pavone, “anche pronte ad essere risvegliate”, sono il campo di attività di diverse professionalità, fra le quali occupa una posizione centrale quella dell’archivista, i cui principi “sono la responsabilità, l’imparzialità, la probità, la correttezza, la lealtà, l’equità, l’obiettività, la riservatezza, la competenza, la diligenza, l’aggiornamento professionale, la legalità, lo spirito collaborativo” (ANAI, Preambolo del Codice deontologico degli archivisti, 2017).
Nel sintetizzare le caratteristiche di questa professionalità, il Codice internazionale di deontologia adottato dal Consiglio Internazionale degli Archivi nel 1996, sottolinea che “gli archivisti trattano, selezionano e conservano gli archivi nel loro contesto storico, giuridico e amministrativo, rispettando quindi il principio di provenienza, tutelando e rendendo evidenti le interrelazioni originarie fra i documenti”.
Poiché essi “promuovono il massimo possibile accesso agli archivi e forniscono imparzialmente assistenza a tutti gli utenti”, il loro lavoro ha finalità allo stesso tempo culturali e sociali e si rivolge non soltanto a una ristretta categoria di professionisti, esperti di storia e di memorie patrie, ma anche al più vasto e composito pubblico di soggetti interessati a individuare e a sviluppare, attraverso la ricostruzione del passato, la propria identità e quella della comunità a cui appartengono.